Commissione Massimo Scoperto: un altro tasso di interesse!

Se la CMS è calcolata in percentuale sul saldo massimo, non è altro che un ulteriore tasso di interesse.

di Graziano Aretusi

In questo articolo dimostreremo che se la commissione di massimo scoperto (CMS) è calcolata sul saldo debitore massimo, allora tale voce di spesa ha la natura dell’interesse e la CMS non è altro se non un tasso di interesse su base trimestrale.

Difatti, è facile pensare al fatto che gli interessi trimestrali si ottengono applicando il tasso di interesse sul saldo debitore medio. Considerando che il saldo debitore medio è minore del saldo debitore massimo sul quale viene calcolata la commissione di massimo scoperto, allora si capisce bene che la natura di tale voce di costo è perfettamente assimilabile a quella dell’interesse.

L’effetto immediato di tale rilievo risiede nel fatto che, in concreto, il tasso applicato dalla Banca differisce da quello indicato in contratto, già solo per l’effetto della voce indicata come commissione di massimo scoperto che, calcolata come tasso percentuale sul massimo scoperto, non è alto che un tasso generatore di interessi.

Questo aspetto ha una serie di implicazioni notevoli. Ad esempio, laddove si verificasse la presenza di poste calcolate come tasso percentuale sul saldo massimo (generalmente indicate come CMS), tali poste per loro natura andrebbero considerate come interessi e computate come tali anche agli effetti della determinazione del TEG.

Ecco la dimostrazione matematica!

Qui di seguito si può scaricare liberamente la dimostrazione matematica accedendo al portale Openstat.it

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